La mia “avventura” nasce da una smisurata passione per gli animali e in particolar modo per i cani, i quali mi hanno sempre accompagnata fin dalla nascita e che da passione sono diventati negli anni un lavoro devoto e costante fino ad arrivare a non poterne più farne a meno. Ricordo sorridendo il mitico Pointer Tom del mio babbo, un cane sensibile e grande cacciatore, a seguire ci fu il Drahthaar Sirio e il Kurzhaar Duck, entrambi assolutamente dolcissimi e con una forte predisposizione alla caccia. Da bambina il mio più grande divertimento era andare a caccia con il mio babbo e i nostri cani. Vederli correre, fermare sul selvatico e percepire la loro contentezza ed entusiasmo era la mia più grande emozione. Aspettando la stagione venatoria impegnavo il mio tempo libero fuori con i cani, inventando giochi con loro e con gli amici, simulavo storie divertenti alle quali i miei amichetti non potevano resistere e quelli meno fortunati di me che non possedevano un cane mi raggiungevano nel mio giardino per divertirsi con i miei amici a quattro zampe. Portavo a casa tutti gli animali che trovavo per strada, mi prendevo cura di loro fino all’arrivo del nuovo proprietario o semplicemente fino all’arrivo dell’attuale sbadato proprietario al quale era scappato. I miei genitori cercarono in tutti i modi di farmi capire che non potevo portare a casa e salvare tutti gli animali abbandonati ma io imperterrita puntualmente arrivavo alla porta con un amico diverso al seguito.
Tutt’ora funziona così… persino i vicini si domandavano cosa facessi a quelle creature perché lo sguardo di entrambi era di totale amore e devozione. In un piccolo paesino toscano in provincia di Grosseto, dove i miei genitori hanno una casa, gli abitanti ricordano di quella bambina con lunghi capelli castani che camminava per la piazza con un merlo indiano sulla spalla portando dentro ad un passeggino animali di tutti i generi. Durante le cene tra amici, ancora oggi, si sorride pensando alla faccia di mia madre che presa a pulire la mia stanza impallidì trovando sotto al letto delle scatole da scarpe impilate una sopra l’altra dove dentro vi erano ricoverate due bisce d’acqua che avevano dato alla luce quattro creaturine favolose. Grazie proprio alla conoscenza della caccia, ai preziosi consigli del babbo, ad anni di studio di medicina veterinaria e ultima ma non per importanza, alla grande passione per i cani, intrapresi alla maggiore età la ricerca del mio compagno di vita. La mia anima fu subito rapita alla visione di questo cane nobile, elegante e fiero, dall’aspetto distaccato… il BRACCO di WEIMAR. Capii fin da subito che la sua bellezza era solo un piacevole contorno ad altre eccezionali caratteristiche, un animo tenero, sensibile ed estremamente passionale, dal quale deriva un forte attaccamento e una totale devozione verso il proprietario e a tutto il nucleo famigliare del quale si considera membro a tutti gli effetti.